LUCE! E luce fu. Il tempo
RELATIVO
C'era una volta un omino
di nome Michelson che se la intendeva con Morley nel giocare con la
fisica sperimentale. Era la fine dell'800 quando i due fisici
facevano esperimenti alla ricerca dell'etere luminifero (all'epoca si
pensava che TUTTE le onde si propagassero attraverso mezzi materiali,
si pensava che nel vuoto ci fosse comunque una sostanza, l'etere,
attraverso la quale la luce si propagava. Invece non è così: le
onde elettromagnetiche si propagano nel vuoto, punto e basta!), in
tale occasione riscrontrarono (diciamo) un'anomalia che indusse loro
prurito al fondoschiena: la velocità C della luce non si comportava
bene.
Niente di tutto
questo!!!!!!
Stavano scoprendo che la
velocità della luce era costante e INVARIANTE!!!
Sento a distanza di oltre
un secolo le loro imprecazioni:
"Oh cavolo!"
"Porca paletta!"
"Che prurito! Qui
salta tutto!"
Cerchiamo di capire il
perché.
Sappiamo tutti che la
definizione di velocità è uno spazio su un tempo, quindi sono
collegate queste tre grandezze. Bene.
Qui abbiamo: sistema di
riferimento-esperimento e sistema di riferimento-laboratorio.
Ricordate il precedente post? La velocità varia con l'osservatore,
mentre il tempo è lo stesso.. "assoluto".
La sconcertante verità:
la velocità della luce C è INVARIANTE! No no non varia... Non
dipende dell'osservatore! Ma se non varia e lo spazio però sì,
allora come l'arrangiamo? Cosa varia al suo posto? Il Tempo!!! Che in
effetti differiva tra i due sistemi: t
≠
t'.
Il tempo non era più
assoluto... diventava RELATIVO... relativo al sistema di
riferimento. E saltavano le trasformazioni galileiane.
RELATIVITA' RISTRETTA
Per finire il racconto,
fu Albert a risolvere il problema: le teorie della fisica classica
erano (sono) ancora valide, ma diventavano un caso particolare della
relatività ristretta, semplicemente a velocità prossime a C andava
inserito nelle formule un fattore di correzione: γ
= 1/ √(1+
v/c).
Tale
fattore per V molto minori di C si riduce a 1 ridandoci le leggi già
note classicamente. Inoltre si dovette trovare delle nuove
trasformazioni tra due sistemi tali che lasciassero invariata C e che
tenessero conto che ora t
≠
t' : le trasformazioni
di Lorentz. Si introdusse quindi un "nuovo" vettore a
quattro componenti anziché tre: il vettore spazio-tempo (x,y,z,t).
Ma
torniamo al tempo.
Scoprire che il tempo è
relativo al sistema di riferimento considerato e che quindi può
variare, implica prima di tutto un grosso cambio di vedute e
costringe la mente a un salto non semplice. Ogni sistema considerato
ha il suo tempo e quindi la sua linea di universo da
seguire. Si introdusse perciò la nozione di tempo proprio,
caratteristico dell'osservatore che differisce dal suo vicino, che
quindi può scorrere più velocemente ad esempio rispetto al
vicino.
Per spiegare meglio il
nuovo modo in cui si deve vedere la realtà quando ci avviciniamo a C
riporto il Paradosso dei Gemelli: prendiamo due gemelli bambini Tizio
e Caio.
PARADOSSO DEI GEMELLI
Buttiamo Tizio su
un'astronave e lo spediamo in giro per il cosmo a velocità C, mentre
lasciamo Caio a vivere la sua banale vita sulla terra in mezzo a noi.
Sincroniziamo 4 orologi alla partenza in modo tale che ciascun
gemello possegga due orologi: T - Tempo proprio e T - tempo del
rispettivo gemello. Andiamo a vedere che succede nel mentre
dell'esperimento, guardiamo con
quale ritmo
gli orologi battano il tempo.
Tizio e Sistema di
riferimento-Astronave:
T – Tempo Proprio e T
– Come vede Tizio il tempo di Caio
Cioè Tizio vede
l'orologio di Caio andare veloce! Il tempo di Caio (cioè della Terra) sembra andare più
velocemente del proprio sull'astronave.
Caio e Sistema di
riferimento-Terra:
T – Tempo Proprio e T
– Come vede Caio il tempo
Cioè Caio vede
l'orologio di Tizio quasi fermo... che le lancette dei secondi si
muovono molto lentamente rispetto al suo tempo proprio!
Così Tizio trascorre un
po' di giorni nel cosmo e poi decide di tornare sulla Terra,
Tizio è ancora un bambino. Scende dall'astronave e va incontro al
gemello... gli prende un colpo:
"Caio come sei
vecchio!"
In effetti Caio ha atteso
per anni il ritorno del fratello ed "ora" è adulto.
Per Tizio sono passati
pochi giorni, per Caio anni (così come per noi che siamo rimasti
sulla Terra).
Ma ciò vuol dire che: il
bambino sul sistema navicella ha fatto un viaggio temporale
in avanti (nel futuro) rispetto al tempo del
sistema Terra!
Ok,
ci siamo quasi. Manca ancora un gradino, ancora un post.. anche
perché devo ancora rispondere alla domanda del mio amico: "secondo
te è possibile il viaggio nel tempo?"
Riferimenti: numerosi testi spiegano la relatività ristretta o speciale, l'ABC della relatività molto semplice è su Halliday 1, per i più smaliziati consiglio solito Feymann, poi il Mencuccini e molti altri (Tutti testi universitari).
Riferimenti: numerosi testi spiegano la relatività ristretta o speciale, l'ABC della relatività molto semplice è su Halliday 1, per i più smaliziati consiglio solito Feymann, poi il Mencuccini e molti altri (Tutti testi universitari).
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