Il gatto di Schroedinger... il gatto
sia vivo sia morto nell'assurdità della fisica quantistica. Il caso
del gatto che scaturì da una controversia tra il suddetto fisico e
Eistein a proposito di come relazionare le leggi quantistiche con il
mondo macroscopico; di come le particelle soddisfino la meccanica
quantistica nel microscopico, ma quando si passa a sistemi
macroscopici (ad esempio un gatto) tali leggi non vanno più molto
bene... soprattutto se si cerca di collegare i due casi macro e
micro.
In effetti la fisica quantistica
qualche limite lo ha.
ATTENZIONE: l'esperimento eseguito
da S. è puramente teorico, non ha mai preso un gatto per provarlo.
Macroscopico. La fisica ci
insegna che per i corpi una volta misurate le caratteristiche
iniziali è possibile sapere con certezza cosa faranno
questi corpi nell'evolversi nel tempo. Ad esempio in meccanica dati
posizione e velocità iniziali (le condizioni) e l'accelerazione è
possibile ricavare la legge oraria che governa l'intero moto, così
da poter conoscere ogni cosa farà un corpo nell'evolversi del tempo.
Microscopico. Per le particelle
è impossibile sapere "dove stanno" e come si evolveranno
nel tempo, si possono solo fornire delle probabilità (vedi Principio
di Inderteminazione Heisenber: o conosci la posizione o il suo
impulso (velocità), mai tutte e due insieme) derivanti dalle
equazioni d'onda Ψ di Schroendiger: cioè la probabilità è data dal modulo quadro della funzione d'onda. In altre parole, quando trattiamo il micro, si può solo parlare di probabilità
e non certezza.
Le soluzioni a tali
equazioni d'onda hanno solo dei possibili valori (non tutti), cioè definiscono ogni possibile stato di singola particella, di queste soluzioni si fa una sovrapposizione di stati
possibili (si elenca ogni possibile stato della particella e si fa un
sorta di "stima" per trovare lo stato più probabile) e da questa sovrapposizione si estrae a livello probabilistico il "possibile stato".
Ora proviamo a fare il seguente
esperimento mentale: prendiamo una scatola con dentro un pochino di
sostanza radioattiva collegata a una fialetta di cianuro. Aspettiamo
che il gatto ci si infili da solo (cosa probabile visto l'amore che
lega scatole e gatti) dopo di ché tempestivamente chiudiamo la
scatola!
Possono quindi avvenire i seguenti due
casi:
- materiale radioattivo decade => si rompe la fiala di cianuro e il gatto muore
- materiale radioattivo non decade => il gatto sopravvive e fa una bella leva a S.
La quantista afferma che finché non si
apre la scatola e non si osserva (nel momento in cui osservi "accade"
un stato), tutti e due quasti casi coesistono! Sono sovrapposti! Cioè
scritto con linguaggio quantistico, la sovrapposizione è:
Ψ
= 1/√2
( | materiale
decaduto, gatto morto> + |
materiale NON
decaduto,gatto vivo> )
Cioè
la combinazione dei due singoli: materiale decade/non decade e il
gatto vivo/morto. Cioè per la la quantistica il gatto è SIA vivo
SIA morto dentro la scatola, finché non la si apre. Sia vivo sia
morto...??? Non è forse un po' paradossale? Ma per la quantistica sarebbe realmente così.
In questo modo Schroedinger fece vedere che le leggi applicate ai sistemi macroscopici
tirano fuori contesti assurdi.
PS: il 17 febbraio è la festa dei gatti, cioè oggi... auguroni ai gattoni!
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